I miei primi passi da intern(ata)

E così, eccomi anche io nel meraviglioso mondo delle internship, cioè degli stage. Prima sono passata attraverso le forche caudine della coordinatrice Kaplan che, dopo il famoso seminario sul mondo del lavoro americano, e dopo avermi promesso mari e monti per questo mio periodo di lavoro non retribuito, si è rivelata un’incompetente e sono, quindi, finita a lavorare nel posto che le avevo suggerito io, perché suggeritomi a sua volta da Marco.

Mercoledì ho iniziato il mio stage alla NYC Pocket, una versione di Time Out (o per i torinesi di Zero11) più modesta, una rivista mensile con gli appuntamenti in città. Tra le mie mansioni: compilare il calendario eventi, distribuire posta, scrivere articoli per il blog, controllare i fatti citati nella rivista, fare correzione bozze.

Il mio ufficio è in un palazzo a pochi metri da Times Square e dal New York Times. Ci arrivo comoda con due cambi di metro, 20 minuti da casa. La mia referente si chiama Kelsey ed è simpatica e molto cortese. Ha un’amica che è sempre con lei in ufficio, durante la pausa pranzo, e che è innamorata dell’italiano e degli italiani. Siccome sta programmando una vacanza nel Belpaese, mi ha chiesto di insegnarle qualche parole, soprattutto quelle legate al cibo. “Carciofi” è un termine che la fa andare ai matti. Ma anche “Parlo poco italiano” non scherza.

I lavoratori stabili sono solo 4 e poi ci sono una marea di stagisti, per lo più coreani. L’ufficio è piccolino: 6 postazioni + 1 che funge anche da reception, l’ufficio del grande capo (che non ho mai visto) e la sala riunioni.

Lavoro lì il lunedì, mercoledì e giovedì dalle 14 alle 18 e per ora ho scritto 4 articoli per il blog (in inglese ovviamente, li potete leggere qui), ho fatto le pulci alla tremenda traduzione italiana del menu del sito e sono andata a portare un po’ di biglietti in giro.

Biglietti di cosa? Dei musical! Sì perché la figata di questo posto è che hanno pacchi di biglietti gratis e li elargiscono come omaggi a destra e a sinistra, senza colpo ferire. Anche agli stagisti! Mi hanno già proposto mille cose da vedere, ma ‘sta settimana ero impegnata e ho dovuto rinunciare.

Dalla prossima settimana mi rifarò, comportandomi da brava stagista come si deve, e mi troverete ogni sera a Broadway a godermi gratis tutto il meglio del meglio: Memphis, Rain, Billy Elliot, Priscilla e chi più ne ha più ne metta. Ah, ovviamente, mi porto dietro Marco!

Comments
2 Responses to “I miei primi passi da intern(ata)”
  1. Roberta says:

    Tremenda invidia 🙂
    pare che a Broadway non sia male l’ultima fatica di Daniel Radcliff

    http://justjared.buzznet.com/2011/03/28/daniel-radcliffe-how-to-succeed-opening-night/

Leave a reply to Roberta Cancel reply

  • Who are we?

  • Here’s the answer!