Frisco: il pratico Barbonario

San Francisco è bellissima: ogni angolo di via è una nuova cartolina colorata e mozzafiato. Le case pastello sembrano uscite dalla fantasia di una bimba che gioca alle principesse e la maggior parte dei quartieri è tranquilla, residenziale e linda come l’abito di una suora.

Ma c’è un ma. E non è il vento gelido che spazza le strade impedendo di attraversare la strada e costringendo a mettersi il cappotto a giugno.

Il ma è rappresentato dagli homeless, i senzatetto. I barboni, insomma. Certi quartieri, specie intorno al Civic Center, che dovrebbe essere ripassato a lucido, visto che è la zona degli uffici istituzionali, sono dei veri e propri ghetti, dove ci sono 90 barboni su 100 persone. Tu sei solo, circondato da questa massa di zombi puzzolenti, malvestiti, che girano con carrelli della spesa e buste di plastica bucate, che si bucano loro stessi sul marciapiede, urlano come invasati, scatarrano ballocchi di muco come mai ho visto in tutta la mia vita, litigano tra loro, ti vengono addosso, eccetera.

In sei giorni ho stilato un piccolo barbonario, utile a chi si trovasse a San Francisco, per riconoscere i senzatetto al primo colpo, come un esperto barbonologo.

1. Il gourmet. Capita, intorno a Union Square, che, se vi fermate a consultare uno dei menu appesi fuori a uno dei molti ristoranti, arrivi in soccorso il barbone gourmet, quello che sa tutto sulla zona e i suoi locali e può consigliarvi il posto migliore dove mangiare senza spendere una fortuna.

2. La simpatica canaglia. Quello giovane, dall’aria innuoca, ma completamente andato, che, alla fermata del bus, vi viene addosso e vi fa le finte, simulando una serie di pugni dritti nella pancia. Voi vi cagate sotto ma lui ride.

3. Il latin lover. Quello che esci dal museo sui Beat e ti dice che sei bellissima.

4. Gli amiconi. La coppia che, lui in piazza svaccato sulla panchina, lei sull’altro lato della strada appoggiata al suo carrello, ride. Lui ride in modo ridicolo per qualche secondo. Lei risponde pochi attimi dopo, ridendo in modo ridicolo. “Eh, eh, eh!” dice uno. “Eh, eh, eh!”, dice l’altra.

5. L’erborista. Quello che sul bus attacca bottone con le vicine e si mettono a dire quanto è buona la marijuana, che c’ha un aroma, un profumo, un sapore…

6. Il molesto. Quello che urla a tutti i passanti, li segue per un po’ lanciando mille “Fuck” e poi si stanca di te e passa al prossimo.

7. Pisolo. Quello che dorme steso sul marciapiede. In mezzo al marciapiede. E tu devi scavalcarlo.

8. Il camaleonte. Cioè il barbone che sembra una persona normale. Finge di dormire sul bus, vestito anche abbastanza bene. Tu ti siedi vicino e ti attacca una pezza, biascicando se non hai qualche dollaro per un caffè.

9. Il giocatore. Cioè colui che, pur essendo essenzialmente barbone, gioca a scacchi ai bordi delle strade, su tavoli pieghevoli da picnic, insieme ai suoi simili.

10. L’intellettuale. Quello che c’ha l’arte nel sangue, in tutte le sue forme. Suona dei tubi in piazza, ma accanto a sè tiene stretta una copia del romanzo Jurassic Park di Crichton.

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